Come prendersi cura dell'arco storico - arceriastorica

Vai ai contenuti
Come prendersi cura di un arco storico
(tratto da un articolo di Ivano Nesta)

In questa guida si cercherà di dare alcuni consigli che spiegheranno come prendersi cura del proprio arco storico. E' pensata per le persone che si avvicinano al mondo del tiro con l'arco storico e vogliono qualche nozione in più sulla sua cura.

1° consiglio. Come caricare l'arco in sicurezza

La prima operazione per iniziare a tirare è quella di mettere in trazione l’arco che solitamente, dopo ogni utilizzo
viene messo a riposo scarico; occorre quindi in questa fase assicurare la corda dell’arco alle due scanalature
poste all’estremità dei flettenti : le nocche.
Per eseguire questa operazione possono essere utilizzate alcune delle varie tecniche tramandate dalla storia come
quelle illustrate nelle FIGURE 1 e 2





Sono entrambe modalità che tramite braccia e gambe, consentono di formare una leva utile per piegare l’arco in modo
da inserire la corda nelle nocche, ma l’utilizzo della falsa corda o carichino, visibile nella FIGURA 3, è la soluzione più sicura per
salvaguardare l’arco da possibili deformazione dei flettenti o rotture che potrebbero verificarsi nel corso di
questa delicata operazione.



Ricordo che l’arco storico è realizzato con materiali organici come legno, corno e tendine, elementi questi
che reagiscono e si modificano in base alla temperatura ambientale.
Ogni arco storico teme il freddo e l’umidità; le fibre dalle quali è composto si contraggono alle basse temperature,
è pertanto consigliabile eseguire le tecniche di incordatura con calma e precauzione, al fine di prevenire fratture e deformazioni.
Se ci troviamo alle prese con un arco semplice in legno in caso di basse temperature, sarebbe consigliabile
ogni volta prima dell’incordatura, frizionare energicamente i flettenti con un panno in modo da scaldare e rendere
più duttili le fibre lignee.
Al termine dell’uso, quando si deve scaricare l’arco si compiranno le stesse operazioni descritte nelle figure 1, 2 e 3
ma al contrario in modo da sganciare la corda dalle nocche.
Perché un arco operi nelle migliori condizioni è necessario che la corda sia stata posizionata nelle nocche alla
giusta lunghezza occorre quindi verificare che fra l’incavo dell’arco e la corda tesa intercorra la distanza
di un palmo di una mano aperta. FIGURA 4.



Se tale distanza fosse minore l’arco esprimerebbe più potenza nel tiro, perché nella fase di trazione si otterrebbe
un’escursione maggiore della freccia con maggiore accumulo di energia, ma ciò inciderebbe negativamente sulla stabilità
dell’arco con fastidiose vibrazioni e non rare dolorose frustate sull’interno dell’avambraccio che regge l’arco
provocate al rilascio della corda.
Se invece tale distanza fosse maggiore l’arco, anche se risulterebbe più stabile, perché subisce minori vibrazioni
perderebbe parte della sua potenzialità.

2° consiglio. Adattare l'arco alla tensione dopo il caricamento

Dopo il caricamento dell'arco con il carichino bisogna aspettare qualche minuto per far si che le fibre si adattino alla tensione che noi gli abbiamo dato. Si possono fare anche brevi trazioni, 3 o 4 sono sufficienti tendendolo sempre a metà dell'allungo e riaccompagnando ogni volta la corda dopo averla tesa e mai arrivare fino in fondo; risulta molto dannoso e a volte pericoloso per l'integrità dell'arco stesso tendere subito fino all'allungo.
Quando abbiamo fatto ciò l'arco è pronto e possiamo iniziare a tirare

3° consiglio. Ingrassare l'arco e dove tenerlo a riposo

L'arco storico, rispetto alle sue evoluzioni moderne, è costituito dal solo legno per quelli semplici oppure da legno, tendine e corno per quelli compositi.
Questi materiali essendo naturali risentono dell'umidità e della temperatura e per questo bisogna spesso, a seconda dell'uso che se ne fà, ingrassarli in modo da creare un film sopra la superficie del legno che permetta di proteggerlo dall eccessiva umidità e dall'eccesivo asciutto. Bisogna sempre cercare di tenere la superficie ingrassata e mai asciutta.

La mia tecnica per ingrassarli fa uso di strutto alimentare non salato dato con uno straccio e strofinato energicamente sull'arco in modo da farlo penetrare bene nelle fibre. Ovviamente ne esistono altri che lascio a voi decidere in base a quello che ritenete giusto a seconda delle vostre preferenze.

Quindi bisogna, una volta finito il suo uso, scaricare l'arco dalla corda con il carichino e riporlo in un luogo fresco e asciutto e lontano da fonti di calore in modo tale da preservarlo dalla troppa umidità e stiamo anche attenti che non secchi eccessivamente


Torna ai contenuti