Il legno di Maggiociondolo - arceriastorica

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Maggiociondolo
Fioritura del Maggiociondolo
Arco con doga
Maggiociondolo

Il nome deriva dal fatto che la pianta produce dei fiori penduli color giallo lunghi fino a 25 cm nel mese di Maggio.  Nome italiano del Cytisus Laburnum detto anche Citiso e Avorniello, diffuso nelle regioni del Mediterraneo. Ha foglie trifogliate e fiori gialli, in racemi penduli; i semi sono velenosi per la presenza di citisina, alcaloide contenuto anche nelle altre parti della pianta. Non sono rari i casi mortali di avvelenamento, dovuti ad ingestione dei frutti e di altre parti dell'albero.

E' usata come pianta ornamentale per via della sua fioritura abbondante: in Inverno ha rametti verdi splendenti, in Primavera brillanti infiorescenze gialle, in Estate triplici foglioline verdi, in Autunno baccelli bruni.

Il legno duro e pesante è pregiato e prima che si perfezionasse l'arte di macchiare il legno il durame era molto richiesto per questo l'albero è anche noto come falso ebano.

Si tratta di un piccolo albero, i cui fusti raramente superano i 15 centimetri di diametro e per questo oggi non è molto richiesto. Il legno presenta la differenziazione del legno al pari del Tasso ma, contrariamente a quest'ultimo, l'alburno giallastro non presenta caratteristiche da legno perfettamente sviluppato, in netta contrapposizione con il durame bruno scuro, pesante e tenace. Perciò un arco di Maggiociondolo l'alburno, quando presente, non svolgerà una funzione protettiva come in un arco di Tasso in quanto è soggetto alla cristalizzazione, fenomeno che rende l'alburno molto fragile pregiudicando l affidabilità dell'arco ed è quindi preferibile, in fase di lavorazione, asportarlo tutto fino a quando non si incontra il primo anello di durame che provando cambia nettamente di colorazione.

Il legno di Maggiociondolo è molto elastico e nervoso rendendo l'arco molto veloce in chiusura, resistente alla deformazione anche più del Tasso ( tra i legni che lavoro il Maggiociondolo è quello che a distanza di tempo usandolo regolarmente tende a non seguire la corda). Non è adatto alla costruzione di archi con sezione a D tipica degli archi lunghi inglesi perchè si rischia la formazione di crisalidi cioè piccole microfratture del legno ed è quindi preferibile usarlo per fare un'arco con sezione piatta e flettenti lunghi. Questo legno, molto resistente allo sforzo di compressione è idoneo ad essere curvato per mezzo del calore e quindi permette la costruzione di archi ricurvi in solo legno e una volta rinforzato sul dorso con materiali aggiunti come pelle grezza o tendine può costituire delle armi di eccezionale efficacia.

Documentato per il XVI secolo è sicuramente usato anche nel Medioevo.

Particolare sezione alburno e durame
Venature legno di Maggiciondolo
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